Neve
Sta andando verso il nulla, si sta dissolvendo.
Era venuta giù lieve, morbida, immacolata, aveva ricoperto ogni sporcizia, degrado, dolore; avevo sperato che restasse per molto, magari per sempre.
Anche i suoni si erano ingentiliti, un po’ ovattati, resi docili. Stamani mi ha svegliata il ticchettio regolare di una goccia che incessante cade su una pietra: è il disgelo.
Lo sfacelo torna a mostrarsi minaccioso, ritorna visibile: cani randagi si rincorrono tra bucce di arance sparse sul selciato della strada.
I motori tornano a sfrecciare, rompendo il silenzio, e le urla del vicino fanno il resto.
Nessun miraggio bianco tiene più in smacco la cruda realtà.
Resta il suo ricordo ai bordi di strade poco frequentate, resta il residuo di un candore illusorio, che era riuscito ad abbagliare soltanto me.